mercoledì 28 maggio 2008

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Richiesta di sanzioni urgenti per MYANMAR
27 Maggio 2007


L’osservatorio Del Diritto Italiano e Internazionale, con il supporto del magazine on line Lisistrata sottopone una richiesta di sanzioni urgenti, per i crimini che il governo di Myanmar ha e sta perpetrando contro la propria popolazione.
Al ministro affari esteri Franco Frattini e ai sottosegretari Stefania Gabriella Anastasia Craxi, Alfredo Mantica, Enzo Scotti
Al ministro delle politiche comunitare Andrea Ronchi

Il disastro ambientale che all’inizio di maggio ha colpito la popolazione del Myanmar ha riportato all’attenzione dell’opinione pubblica lo stato di oppressione in cui quel popolo è costretto a vivere per colpa del regime militare comunista, che lo priva diritti libertà e lo affama e la tragica situazione in cui versa quel territorio ne è solo una parziale visione perché la censura limita la nostra conoscenza.

La prova di questa situazione dittatoriale ci è stata data dal rifiuto degli aiuti umanitari che tempestivamente sono stati predisposti da vari stati, per paura che i mondo venga a conoscenza di tutte le violazioni dei diritti umani che vengono perpetrati nel Myanmar.

Nelle tre settimane trascorse dal ciclone, che si stima abbia causato 134.000 vittime, altre migliaia di persone sono probabilmente morte a causa della fame, degli stenti e delle epidemie.

Oggi dopo molte pressioni internazionali, la giunta militare, che aveva nel frattempo accettato di far atterrare a Yangoon aerei provenienti da tutto il mondo, fra cui anche dagli Stati Uniti, ma senza gli operatori, ha finalmente dato il libero accesso anche agli operatori internazionali, permettendo loro di spostarsi sul territorio per dare un aiuto concreto.

Peccato che in questo lasso di tempo il regime abbia dato prova della sua spietata avidità lucrando sulla pelle dei suoi cittadini, indifferente alle loro sofferenze ed alle loro privazioni. Infatti gli aiuti internazionali inviati in Myanmar non sono giunti a destinazione, perché sono stati rastrellati dalle milizie governative per essere venduti al marcato della capitale. In piena luce del giorno nel più grande e antico bazar di Rangoon si possono comprare sacchi di riso con l'emblema dell'Onu e con le sigle del PAM, il Programma Alimentare Mondiale. Altri posti vendono frutta secca e verdure in sacchi con scritto “Aiuti del regno della Tailandia”.

Mentre decine di cooperanti stranieri del PAM a Bankok erano in attesa che le autorità birmane concedessero loro un visto per poter raggiungere le zone devastate dal ciclone, dove c’era assoluto bisogno di viveri, i rappresentanti del regime e i commercianti lucravano sul materiale donato dalla comunità internazionale.

Le sanzioni proposte dall’Occidente in sede Onu contro il regime militare del Myanmar potrebbero essere uno strumento utile ad affrontare la crisi birmana. Si tratta di sanzioni individuali che colpiscono esclusivamente le persone fisiche e giuridiche legate al regime, evitando effetti collaterali sulla popolazione innocente. L’opposizione di Russia e Cina, che hanno interessi commerciali da difendere, paralizzano però ogni decisione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU.

Ciò nonostante, riteniamo opportuno che l’Italia faccia sentire la sua voce in modo perentorio e inequivocabile, anche presso il Consiglio d’Europa, affinché vengano prese serie iniziative contro questa barbarie di stato.

Per questo chiediamo a Lei e a tutti coloro che nel Governo Italiano hanno la possibilità di intervenire a pieno titolo istituzionale, di fare quanto in vostro potere per far si che l’Italia presenti una mozione presso il Consiglio di Sicurezza dell’ONU e presso il Consiglio d’Europa, nelle quali si chieda di sancire e di attivare al più presto sanzioni concrete e non di facciata nei confronti delle autorità del Myanmar.

Adriana Bolchini Gaigher
presidente nazionale

Questa richiesta di intervento urgente presso l’ONU e la UE è stata scritta dal nostro responsabile alla comunicazione ufficiale Flavio Berlanda L'articolo è stato pubblicato anche su Lisistrata che ci sostiene nelle nostre iniziative.
Inoltre, è stata inviata ai seguenti Ministeri e ministri: Al ministro affari esteri Franco Frattini ai sottosegretari Stefania Gabriella Anastasia Craxi, Alfredo Mantica, Enzo Scotti Al ministro delle politiche comunitare Andrea Ronchi.

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